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Il Respiro degli immortali; cosa è e come si fa.

articoli pranayama video training May 03, 2017

Sat Nam,

se fai Yoga da tempo, ti sarà già capitato di praticare delle tecniche di Pranayama per periodi più o meno prolungati, ricevendo i benefici collegati a questo tipo di tecniche,  generalmente caratterizzati da un aumento del livello di vitalità, maggior chiarezza mentale e migliore funzionamento del sistema immunitario, tanto per citarne alcuni.

Se, invece, ti affacci ora alla possibilità di una pratica di yoga personale, magari quotidiana, o stai facendo i primi passi per rendere il sogno di una disciplina regolare parte del tuo quotidiano, probabilmente avrai già compreso che non è qualcosa che vorrai fare attraverso tentativi ed errori.

Ecco perchè ho creato questa piccola guida maneggevole per costruire una pratica quotidiana corretta delle tecniche di respirazione yogica in generale, e del cosidetto “respiro da 1 minuto” in particolare.

Puoi abbreviare notevolmente la curva di apprendimento, passare oltre la fase dei tentativi e degli errori e, auspicabilmente, risparmiarti molte delle frustrazioni che gran parte degli studenti di Yoga principianti commettono quando provano a cominciare una pratica quotidiana personale.

Cominciamo studiando il “respiro da 1 minuto” un pò più da vicino.

E’ noto anche con il nome di Akal Pranayam ovvero il respiro degli immortali. Kal, oltre che morte, significa anche tempo e Akal vuol dire “senza tempo”. Un’altra traduzione possibile  è: "il modo di respirare che conduce in uno stato senza tempo”, cioè che ti radica nel presente.

Si tratta di un Sama Vritti pranayama, che, letteralmente, significa “respiro le cui parti hanno una durata uguale”.

Come ogni pranayama sviluppa “pranagni”, il fattore sottile che promuove la digestione del Prana nel corpo (ovvero il suo assorbimento e distribuzione).

La caratteristica fondamentale di Akal Pranayam è che la durata della ispirazione, della ritenzione dell’aria e della espirazione hanno sono uguali (l’aria viene tenuta fuori solo per qualche istante).

L’enfasi energetica è quindi posta sull’ampiezza della ritenzione del respiro a polmoni pieni.

Nell’Ayurveda le strategie terapeutiche che hanno un effetto tonificante e anabolizzante sono chiamate Brimhana, quelle riducenti o catabolizzanti Langhana. 

La ritenzione dell’aria dopo una lunga inspirazione, aumenta l’effetto brimhana, tonificante del Pranayama. E’ utile per calmare Vata Dosha e aumentare l’essenza vitale Ojas, il che si traduce in un effetto stabilizzante che dà fondamento al corpo e alla mente.

Come si fa….

la pratica del “respiro da un minuto” (e di qualsiasi altro pranayama) procede molto più liscia ed evoca i risultati migliori se applichi queste tre fasi sequenziali (anche dedicando pochi minuti ad ognuna di esse):

  1. Preparazione fisica
  2. Priming respiratorio
  3. Pranayama vero e proprio

Ti faccio un esempio. Diciamo che in una giornata hai solo 11 minuti da dedicare alla tua pratica di tecniche di respirazione yoga: è molto meglio se dedichi 3 minuti alla preparazione fisica, 3 al priming e 5 al pranayama invece che eseguire “a freddo2 il pranayama per 11 minuti, questo perchè la meccanica respiratoria e la fisiologia sottile che presiede all’assorbimento e alla distribuzione del Prana necessitano di alcuni passaggi per essere attivate completamente.

Vediamo le singole fasi una ad una:

Preparazione fisica: la gabbia toracica, i muscoli respiratori e il tessuto polmonare devono essere preparati al pranayama. Fallo con le metodologie che ti sono più familiari. Una serie di Asanas specifiche per aprire la gabbia toracica, se pratichi Hata o Vinyasa, un Kriya per i polmoni se pratichi Kundalini Yoga, o anche alcuni semplici esercizi di stretching. Pochi minuti sono sufficienti a darti una migliore risposta nelle fasi successive.

Priming respiratorio: con questo termine si intende una fase di induzione, attraverso una modalità respiratoria consapevole, più semplice della tecnica di pranayama che stai per praticare, al fine di evitare sforzo e disagio dell’apparato respiratorio durante il pranayama vero e proprio e migliorare l’assorbimento e la circolazione del Prana. 

Ad esempio, nel caso del respiro da un minuto, cominciare direttamente inspirando per 20 secondi, trattenendo 20 e espirando 20, può facilmente causare una situazione di disagio entro un paio di minuti. Se dedichi 2 o 3 minuti ad una respirazione lenta e profonda e altri 2 o 3 a una respirazione frazionata di tipo 7, 7, 7 e poi aumenti gradualmente, quando cercherai di portare il sistema a 20:20:20, vedrai che risponderà in maniera molto migliore. 

Nel caso di pranayama più semplici, è sempre buona norma dedicare alcuni minuti all’induzione, respirando lentamente profondamente e consapevolmente.

Pranayama: a questo punto puoi iniziare il Pranayama che hai scelto. In questo caso il respiro da 1 minuto. Semplicemente, tenendo una posizione meditativa e la schiena diritta, cerca di effettuare una inspirazione della durata di 20 secondi, quindi una sospensione del respiro di 20 secondi e una espirazione di 20 secondi. Tieni l’aria fuori qualche istante e ricomincia subito il ciclo respiratorio. Non superare i 3 minuti di pratica all’inizio. Lentamente, con il tempo puoi arrivare a 11, a 31 e perfino a 62.

Voglio anche riportarti alcune citazioni di Yogi Bhajan, maestro di Kundalini Yoga e Mahan Tantrico, circa gli effetti di questa tecnica che a lui stava molto a cuore.

“La mente è come un pendolo e può essere controllata solo quando il respiro diventa di un minuto. Allora non ci saranno fantasie, sogni agitati, E dormirai come un bambino ogni volta che vorrai ti alzerai quando vorrai e il tuo bioritmo sarà ok. Ma per riuscirci il tuo respiro deve essere lungo un minuto: 20 secondi l'inspirazione, 20 secondi la sospensione, 20 secondi respirazione. Allora alla mente non resterà altro da fare che servirti servirti e servirti.” Y.B.

“Coloro che meditano fissando lo sguardo alla punta del naso e fanno il respiro da un minuto, sviluppano il controllo assoluto dell'intero sistema ghiandolare. E, se diventa una abitudine consistente, acquisiscono il potere di controllare il flusso del Prana  e il sistema mente corpo lavorerà perfettamente”. Y.B.

 

Cosa fare adesso? 

Trova 10 minuti liberi e comincia….

 

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